26 de marzo de 2012

ENCUENTROS


Ver en una fotografía a Le Corbusier y a Einstein ha dejado ya de sorprendernos. Entre otros motivos porque Le Corbusier se retrataba con todo aquello que tuviese visos de publicidad o eternidad. (Ciertamente, de todos los arquitectos modernos, quien había trabado auténtica amistad con Eisntein había sido Erich Mendelsohn, que hasta le dedicó su famosa torre).
Duchamp y Coderch mantienen una extraordinaria amistad fruto de contactos en los que ambos reconocen la grandeza del otro. En el plató de rodaje de “con faldas y a lo loco” se concentraron en un instante, Billy Wilder, los Eames de quienes era amigo el director, Alison y Peter Smithson, de quienes eran amigos los Eames, y Marilyn Monroe, de quien no era amigo ninguno de ellos.
Mies guardó amistad probada con el loco de Kurt Schwitters. Freud curó a Mahler, de los encuentros entre Gropius y su esposa. Adolf Loos compartió una historia de encuentros y desencuentros con Ludwig Wittgenstein, quien se convirtió en su mecenas tras su primera cita en el café Imperial de Viena el 27 de Julio de 1914.
La lista no dejaría de sorprendernos.
A lo largo de los tiempos ese trenzado de encuentros ha dado pie a especulaciones de todo tipo. Los estudiosos las adoran porque ven en ellas potencia para un intercambio intelectual capaz de justificar obras prácticamente per se.
Esos encuentros resultan fascinantes porque es fácil imaginar intercambios de sabiduría y talento en estado puro. Aunque en realidad, y dada la dificultad para la auténtica influencia, se contemplan con la misma curiosidad que los eclipses y otras coincidencias cósmicas.
La explicación más generosa sobre el atractivo de esos encuentros es la de descubrir en un lugar y un espacio preciso el resumen de una época. La explicación más sutil se encuentra en hallar en esta curiosidad un leve desplazamiento en cuanto al valor de la obra de arte: cuando los profesores y entendidos ya no se ocupan de los cuadros, ni de los libros, ni de las construcciones sino de los que los han creado, localizan su raíz en la biografía del autor. Entonces sus listas de la compra, sus enfermedades, sus manías y sus maravillosos encuentros se vuelven el manantial de la creación.
¿Qué quedará entonces de Le Corbusier, de Mies, Loos o Gropius?. "Será que solo quedará de nosotros lo que carece de cualquier interés?", dice Louis Aragón en relación a uno de estos mágicos, irrefutables, solemnes encuentros. No por ello dejarán de tener la fascinación de una "repentina densidad de la vida".

14 comentarios:

rem dijo...

dear santiago,
may I reblog your post translated?
I hope not having made too many mistakes, this is the translation.
"Vedere una foto di Le Corbusier e Einstein non stupisce più. Tra le altre ragioni perché Le Corbusier è ritratto con tutto ciò che potrebbe apparire pubblicità o eternità. (In effetti, tra tutti gli architetti moderni quello che aveva stabilito un'autentica amicizia con Einstein era Erich Mendelsohn, a cui aveva addirittura dedicato la sua famosa torre).
Duchamp e Coderch avevano stabilito una straordinaria amicizia risultato di contatti in cui ognuno riconosceva la grandezza dell'altro. Nel set del film "Some Like It Hot" sono stati fermati nello stesso istante, Billy Wilder, gli Eames, che erano amici del regista, Alison e Peter Smithson, che erano amici degli Eames, e Marilyn Monroe, che non era amica di nessuno di loro. Mies ebbe una lunga amicizia col folle Kurt Schwitters. Freud ha curato Mahler, ha incontrato Gropius e sua moglie. Adolf Loos condivise una storia di incontri e scontri con Ludwig Wittgenstein, che divenne suo mecenate dopo il primo appuntamento al Café Imperial a Vienna il 27 luglio 1914.
L'elenco non dovrebbe sorprenderci.
Nel corso del tempo questi intrecci di incontri hanno portato a speculazioni di ogni genere. Gli studenti li amano perché li vedono come possibilità di scambio intellettuale capace di giustificare le opere praticamente di per sé. Questi incontri sono affascinanti perché è facile immaginare lo scambio di conoscenze e di talento nella sua forma più pura. Anche se in realtà, data la difficoltà di una reale influenza, sono guardati con la stessa curiosità che si prova per le eclissi e le coincidenze cosmiche.
La spiegazione più generosa riguardo l'attrattiva esercitata da questi incontri è quella di trovare in un luogo e in uno spazio preciso la sintesi di un'epoca. La spiegazione più sottile è quella di trovare in questa curiosità un leggero cambiamento riguardo al valore dell'opera d'arte: quando gli insegnanti e gli esperti non affrontano le immagini, o i libri, o gli edifici, ma coloro che li hanno creati, individuano le radici nella biografia dell'autore. Poi le loro liste della spesa, le loro malattie, i loro hobby e i loro incontri meravigliosi diventano una fonte della creazione.
Cosa sarà allora di Le Corbusier o di Mies e Gropius, Loos? "Sarà che di noi resterà solo ciò che è privo di qualsiasi interesse?" dice Louis Aragon in relazione a uno di questi magici, avvincenti, solenni incontri. Quindi non per questo avrà il fascino di una "improvvisa densità della vita"."

Santiago de Molina dijo...

Thanks a lot for the traslation. Its a pleasure. I just can improve your words a bit... thanks again. Regards!!

"Vedere una foto di Le Corbusier e Einstein non stupisce più. Tra le altre ragioni perché Le Corbusier si ritratto con tutto ciò che potrebbe apparire pubblicità o eternità. (In effetti, tra tutti gli architetti moderni quello che aveva stabilito un'autentica amicizia con Einstein era Erich Mendelsohn, a cui aveva addirittura dedicato la sua famosa torre).
Duchamp e Coderch avevano stabilito una straordinaria amicizia risultato di contatti in cui ognuno riconosceva la grandezza dell'altro. Nel set del film "Some Like It Hot" sono stati fermati nello stesso istante, Billy Wilder, gli Eames, che erano amici del regista, Alison e Peter Smithson, che erano amici degli Eames, e Marilyn Monroe, che non era amica di nessuno di loro. Mies ebbe una lunga amicizia col folle Kurt Schwitters. Freud ha curato Mahler, degli incontri tra Gropius e la sua moglie. Adolf Loos condivise una storia di incontri e scontri con Ludwig Wittgenstein, che divenne suo mecenate dopo il primo appuntamento al Café Imperial a Vienna il 27 luglio 1914.
L'elenco non finiebbe di sorprenderci.
Nel corso del tempo questi intrecci di incontri hanno portato a speculazioni di ogni genere. Gli studiosi li amano perché li vedono come possibilità di uno scambio intellettuale capace di giustificare le opere praticamente di per sé. Questi incontri sono affascinanti perché è facile immaginare lo scambio di conoscenze e di talento nella sua forma più pura. Anche se in realtà, data la difficoltà di una reale influenza, sono guardati con la stessa curiosità che si prova per le eclissi et altre coincidenze cosmiche.
La spiegazione più generosa riguardo l'attrattiva esercitata da questi incontri è quella di trovare in un luogo e in uno spazio preciso la sintesi di un'epoca. La spiegazione più sottile è quella di trovare in questa curiosità un leggero cambiamento riguardo al valore dell'opera d'arte: quando gli insegnanti e gli esperti non affrontano le immagini, o i libri, o gli edifici, ma coloro che li hanno creati, individuano le radici nella biografia dell'autore. Poi le loro liste della spesa, le loro malattie, i loro hobby e i loro incontri meravigliosi diventano una fonte della creazione.
Cosa sarà allora di Le Corbusier, Mies, Loos o Gropius? "Sarà che di noi resterà solo ciò che è privo di qualsiasi interesse?" dice Louis Aragon in relazione a uno di questi magici, irrefutabile e solenni incontri. Quindi non per questo smetteranno di avere una "improvvisa densità della vita"."

rem dijo...

you're so kind to help me, my spanish is very bad, to tell the truth, it is nonexistent at all...
Anyway, there's something in the italian translation that sounds strange regarding these two sentences:
"Entre otros motivos porque Le Corbusier se retrataba con todo aquello que tuviese visos de publicidad o eternidad."
"Freud curó a Mahler, de los encuentros entre Gropius y su esposa."
I'm so sorry if I am bothering you, but could you explain me what you mean exactly?
Thank you.
rem

Santiago de Molina dijo...

The first sentence means that Le Corbusier always took any opportunity to define his own profile as an architect by means of publicity and how history will remember him.

The second one wants to say that Freud treated Mahler's jealous. Gropius and Alma Mahler were lovers.

Thanks!!!!

rem dijo...

I can't believe it! This love triangle among Mahler, his wife and Gropius is amazing, a perfect archi-gossip!
Thanks
rem

rem dijo...

Published!
http://www.architettisenzatetto.net/wp2/?p=5845
thanks

Santiago de Molina dijo...

Thanks to you!!
regards!!

Isma dijo...

Corbu abre el encuadre, E. lo cierra; derecha y detrás, izquierda y delante; uno hace el arco, el otro la lanza; altivez, afabilidad; tensión, complicidad.

Andrés dijo...

Lo que me parece realmente interesante de lo que cuentas es cómo (parece) estas grandes figuras de la arquitectura gustaban de buscar algo de corroboración a sus aspiraciones intelectuales en otras grandes figuras, pero de otros campos. Esa complicidad interdisciplinar me parece hermosa, y que nunca se tenía que haber perdido. Un abrazo, Santi.

Santiago de Molina dijo...

Isma,
Has hecho una descripción bastante cinematográfica del asunto!!. Gracias y Saludos!!

Andrés,
Comunicación interdisciplinar... Puede ser también, claro.
Y algo incluso de curiosidad reciproca.
Hubo también un famoso encuentro entre Dalí y Le Corbusier en que según Dalí dejó colapsado al pobre Le Corbusier...
Del encuentro con Einstein, Le Corbusier no guardó buen recuerdo. No se mostró muy brillante a la hora de exponer su modulor... Había dormido poco, decía.

Abrazos

Andrés dijo...

Jaja, no conocía lo de Einstein; quizás es que le dió (E a LC) "sopa con ondas", que se dice: todo puede ser.

Hay un capítulo magistral de Koolhaas en "Delirio en NY" que cuenta la llegada de LC y Dalí a Manhattan, sin que nadie les hiciera ni caso a ninguno de los dos. No tengo recuerdo de que explicara que ambos viajes fueran simultáneos, ¿te refieres a eso? 1saludo.

Santiago de Molina dijo...

Dalí lo cuenta estupendamente en un libro que se llamaba, si no me juega una mala pasada la memoria: "los cornudos del viejo arte moderno"...

Le Corbusier le preguntó que cómo veía el futuro de la Arquitectura y éste le respondió, ni corto ni perezoso, que la arquitectura sería "blanda" y "peluda".

Todo un visionario, ¿verdad?. Sólo falló en 60 años.

Abrazos

Isma dijo...

Hay por ahí también una imagen del Corbu paseando con Picasso, bajo el Sol Artificiel de la Cité Radieuse aún en obras.

Santiago de Molina dijo...

También, también. Buena imagen!.